Brighton: appunti di viaggio

Brighton Pier
Ormai Brighton è diventata molto familiare. Mi sono ormai adattato al suo meteo lunatico che dal freddo autunnale e la pioggia porta al caldo quasi torrido, forse mostra un po' anche il mio carattere. 


Vivere in Inghilterra mi trasmette sempre quella strana, passeggera, sensazione di tranquillità. E' un po' una piccola illusione di un periodo con meno stress che Brighton riesce a concederti anche con il brutto tempo di quest'anno. Quest'anno il clima non è dei migliori, molto più coperto, piove più spesso e per più tempo e con più fatica si arriva ai 20 gradi. Mi ricorda un po' il luglio 2011 quando ero a Parigi. Nonostante il cielo più grigio Brighton regala sempre qualche giornata o qualche ora di sole, basta anche che si spostino due nuvole e la città si scalda regalando un bel clima con un venticello fresco dal mare. Fa parte del vivere in un luogo per un lungo periodo di tempo l'accettare il suo clima.

Mi meraviglio di me stesso, di come riesca ad accettare certi limiti, ad esempio a dormire con una finestra non oscurata del tutto o con il continuo verso dei gabbiani che volano da un tetto ad un altro (ancora non riesco però a mangiarmi un panino seduto sereno su una panchina). E ti domandi perché non senti porte sbattere, persone che urlano, la pulizia delle strade e altri continui rumori. Tutto sembra più tranquillo.

Il West Pier in una delle giornata fredda e ventosa

L'Inghilterra ha questo vantaggio. E' un aspetto che mi aveva colpito da subito a Brighton subito l'anno scorso e anche quando sono stato nella grande Londra. La vita qui è (o appare?) piuttosto tranquilla: lo capisci dalle case che non hanno cancelli, serrature complesse alle porte o inferriate alle finestre nemmeno al primo piano delle abitazioni. Che diversità! In Italia non riesci a sentirti così sicuro. Gli inglesi si sentono così tranquilli che lasciano aperte le loro finestre e non usano neanche troppo coprire con le tende le finestre, certi che nessuno si farà gli affari propri sbirciando la vita altrui.

Mi sono riuscito ad organizzare anche con l'alimentazione. Oltre a voler risparmiare (l'Inghilterra è abbastanza cara!) per problemi di salute quest'anno non posso mangiare troppo piatti tipici o in ristoranti etnici. Riesco però a cucinarmi piatti sani e a scegliere, quando mi ritrovo fuori piatti semplici. Una tazza di buon té inglese con due biscotti fa sempre bene e mi permette di più di immedesimarsi in un tipico inglese.

Brighton è sempre friendly, entri in bar e ti senti accolto molto caldamente. Mi colpisce ancora la diversità culturale che è presente qui. Brighton è la città più movimentata e turistica della costa sud dell'Inghilterra ed in estate la città duplica la sua popolazione grazie ai numerosi studenti che qui arrivano per studiare l'inglese. E' bello incontrare gente da tutto il mondo: Spagna, Turchia, Sud Corea, Giappone, Russia.

La fontana degli Steine Gardens



Una delle cose che mi piace fare a Brighton è passeggiare: sul lungo mare osservando le onde o i gabbiani oppure nelle vie interne ammirando i giardini o le case in tipico stile inglese con facciata color panna o con i mattoncini rossi che rimembrano certi ricordi sparsi nella mente di qualche fiaba letta da bambini o d qualche film visto in passato.

Quest'anno ho cercato di muovermi nei paesi circostanti, per scoprire un po' di più la costa sud. Le altre cittadine, infatti, sono una diversa dall'altra e meno turistiche di Brighton. Solitamente mi muovo senza un programma preciso, senza cercare troppo cosa fare o visitare (anche se da questo punto di vista tutti i luoghi hanno un proprio sito con tutte i things to do e i place to visit): preferisco farmi sorprendere dai luoghi e seguire la mia curiosità senza troppi piani. Presto sul blog vi racconterò i luoghi che ho visto.

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